mercoledì 31 dicembre 2014

#SGTTOUR 2014 - FOOD E RICETTE

 show cooking di Luca Micheletti

Chiudo l'anno in bellezza con i ricordi di gusto #SGTTOUR.

Il Monte Pisano e le sue prelibatezze... 

Se venite da queste parti, tra un tour delle ville storiche, una passeggiata sul monte, una visita d'arte, le terme e il relax delle acqua calde, il piacere della tavola deve farvi compagnia. 

Di prodotti tipici da provare ce ne sono... la torta co' bischeri (dolce a base di cioccolato e riso, con tanto di disciplinare. Il link vi porta alla mia ricetta), la cecina pisana (fatta con la farina di ceci, da gustare come farcitura di una ghiotta "schiacciatina"), il miele di spiaggia del Parco di San Rossore (da abbinare ai formaggi), le tante ricette toscane e quelle più tipiche della zona pisana, proposte nei ristoranti e nelle osterie. 


L'OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA DEL MONTE PISANO

Se parliamo di Monte Pisano parliamo di olio extravergine di oliva. La strada dell'Olio dei Monti Pisani tocca 5 comuni del lungomonte: San Giuliano Terme, Vecchiano, Calci, Vicopisano, Buti. Il paesaggio è unico, con i suoi muretti a secco e i suoi panorami mozzafiato, con il suo olio extravergine di oliva Igp Toscano sottozona “Monti Pisani”.



 vista sulla torre di Vicopisano



Il nostro blog tour ci ha portati al Frantoio di Vicopisano, azienda agricola da agricoltura biologica certificata, con 3000 piante di olivo (cultivar frantoio), i kiwi, il vigneto e la calda accoglienza di Nicola e della sua famiglia. 


 il frantoio e la bottega



L’Antico Frantoio Toscano del "Rio Grifone" prende il nome dal ruscello che scorre al suo lato. Il frantoio si trova al piano terra della fattoria. Il sistema di frangitura è di tipo tradizionale, con due impianti in parallelo che prevedono defoliazione, lavaggio, molazze e/o frangitore, gramolatura, "decanter a tre fasi", centrifuga, analisi di acidità e perossidi, stoccaggio in conche di acciaio inox in ambiente protetto e a temperatura costante sotto i 18° e imbottigliamento direttamente in "coppaio", subito prima della commercializzazione.
 
L'azienda ha ottenuto numerosi riconoscimenti:
2003: diploma di Gran Menzione nella categoria Fruttato Delicato del XII Concorso Internazionale Leone d’Oro dei Mastri Oleari
2005: medaglia d’Oro" nel "Los Angeles Country Fair Extra Virgin Olive Oil Competition"
2009: 1° Premio nella categoria BIO della rassegna "PISA, unica terra… l’Olio"

 degustazione di olio e assaggi...



Partiamo dall'inizio: qui l'olio si fa con le olive verdi. Cosa significa? La raccolta, fatta manualmente, è anticipata rispetto agli schemi tradizionali (si raccoglie quando le olive sono a giusta maturazione, prima che diventino nere: questo è il primo passo per ottenere un olio di qualità). Le olive vengono frante entro poche ore nel frantoio, che è moderno, perchè l'olio oggi vuole tecnologia e innovazione. Il naso è il primo senso per assaggiare l'olio. Nella degustazione professionale si usa un bicchiere blu e si tiene tra le mani per riscaldarlo fino alla giusta temperatura, in modo che l'olio emani tutto il suo profumo. L'amaro e il piccante, al gusto, ci dicono che stiamo bevendo un olio ricco di polifenoli, una medicina, un prodotto che fa bene alla nostra salute. Noi lo abbiamo assaggiato anche sul pane, senza aggiunta di sale... (la bruschetta ci piace, ma non era il suo momento). Tra i prodotti dell'azienda c'è un fiore all'occhiello: il "Vicopisanolio Toscano Bio", dal colore verde dorato, che pizzica al palato ed è amarognolo in bocca, se consumato nuovo. 


 zuppa toscana



Abbiamo assaggiato anche i prodotti fatti con i kiwi: la marmellata nettarina e il liquore kiwino (ottimo a fine pasto, perfetto anche come aperitivo, con aggiunta di ghiaccio e soda). E che bontà la cioccolina... una crema spalmabile a base di cioccolato, in cui si sotituisce il burro di cacao con l'olio extravergine biologico. Da non perdere, come abbiamo fatto noi, tra una chiacchiera e l'altra, un bicchiere di  Sangiovese Ceppato, la grappa di Ceppato e il Vinsanto, sorseggiati tra gli olivi, con vista sulla torre del borgo medievale di Vicopisano.



CUCINA DI CLASSE PER IL NOSTRO BLOG TOUR

Alla Locanda Sant'Agata, antico podere nobiliare, poco distante dalla città, la cucina di Luca Micheletti ha dato valore alla nostra serata di piacere a tavola. 

 alla Locanda Sant'Agata

Nel ristorante della Locanda si gustano le ricette della tradizione toscana, con una sapiente rivisitazione dello chef. Si può anche soggiornare nelle eleganti camere, nella quiete della campagna, nella piacevolezza dei paesaggi toscani. 
Il menù dà ampio spazio ai prodotti a Km zero, come le carni di mucco pisano, il cinghiale e il daino del Parco di S. Rossore, l’agnello biologico di Coltano, il pescato fresco del Tirreno, i formaggi biologici, i vini e gli oli toscani.



Per il blog tour Luca ci ha proposto un menù davvero intrigante. Qualche esempio... la crema di pomodori con mousse di bufala, la mousse di baccalà con maggiorana, i fiori di zucchina in tempura, i panzerotti ripieni di mascarpone con funghi porcini... 
E la serata si è chiusa con un favoloso show cooking, di cui vi lascio una ricetta...  




Un altro momento di piacere, immersi nella storia di Villa Alta, per la serata di gala con i costumi della Fondazione Cerratelli. Il grande buffet in musica, nella meravigliosa sala al primo piano...





E poi il pranzo alle terme di San Giuliano, nel ristorante dei Lorena di Bagni di Pisa, dopo il benessere e il relax delle coccole termali, con le prelibatezze dello chef Umberto Toscano.



Il Frantoio

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zienda agricola il Frantoio di Vicopisano, da Agricoltura Biologica certificata, possiede sulla circostante collina circa 3.000 piante di ulivo della varietà "frantoio", un vasto frutteto di pesche, pere e kiwi; un bosco dove si trovano molti pini e dove vivono allo stato brado numerosi cinghiali; un esteso orto dove si coltivano gli ortaggi tipici toscani; un grande pollaio tra gli ulivi dove i polli sono veramente "ruspanti".

Sia l’uliveto che i frutteti e l’orto sono coltivati biologicamente con concimi naturali e, grazie all’impareggiabile microclima del Monte Pisano, danno eccellenti frutti sia in quantità che, soprattutto, in qualità.

Le nostre olive vengono raccolte manualmente a giusta maturazione, non vengono mai a contatto col terreno e sono frante entro poche ore nel frantoio di proprietà. Fiore all’occhiello tra i prodotti dell’Azienda è l’Olio Extravergine d’oliva "VICOPISANOLIO – IGP TOSCANO BIO". L’olio ha un bel colore verde-dorato; se consumato nuovo, a qualche giorno dalla molitura, è vivace, pizzica leggermente il palato, piacevolmente amarognolo in bocca, poi, col passare del tempo si arrotonda e si addolcisce.
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Un augurio di buon 2015 ai miei compagni di viaggio: Farah Mesiti, Georgette Jupe, Frenci Bello, Francesca Turchi, Daria Witkowska, Sophie Kruijsdijk Simona Cappitelli, Erika Elia, Marzia Bellini, Marco Lamberto, Cinzia Gabriele, Michele Lanz.

E una ricetta, dalla Locanda Sant'Agata, per l'ultimo dell'anno e per riempire di dolcezza il vostro 2015...


Mousse di cioccolato (di Luca Micheletti)

Ingredienti
8 tuorli 
8 albumi
200 grammi di zucchero semolato
500 grammi di cioccolato fondente
6 cucchiai di panna
500 grammi si panna
40 grammi di cacao amaro

Procedimento
Montare gli albumi a neve con 125 grammi di zucchero e i tuorli con i restanti 75 grammi e il caco amaro.
Unire il cioccolato fondente ai sei cucchiai di panna e sciogliere gradualmente. 
Una volte che i tre composti sono pronti unirli tra loro e mescolarli con l'aiuto di un mestolo. Aspettare che si freddi. 
Far montare la panna e aggiubngerla agli ingredienti precedentemente mescolati.




martedì 16 dicembre 2014

#SanMiniato e il suo tartufo



 (foto di Aurelio Cupelli)


Ancora qualche settimana per godersi il tartufo bianco delle colline sanminiatesi (Toscana), terre dell'oro bianco della tavola, per il clima, il terreno e gli alberi con i quali il tartufo entra in simbiosi, come le querce.

Il bianco si cava fino alla fine di dicembre. Poi si passa alle stagioni del marzuolo (da gennaio a marzo) e dello scorzone (tra maggio e agosto).


La ricerca del tartufo, nella zona sanmiatese, iniziò alla fine dell’ottocento. Furono i romagnoli, giunti da queste parti, a insegnarne tutti i segreti. Tra i maestri c'era Stagnazza (Stanislao Costa di Casola Valsenio, classe 1875), che si stabilì e si sposò a Balconevisi, nel 1902. Altri romagnoli, arrivati per la bonifica dei fiumi, si insediarono in zona, da San Miniato a Palaia. Il sanminiatese Eugenio Gazzarrini (classe 1875) cominciò a commercializzare il bianco e lo fece conoscere in tutta Italia. 

E proprio a San Miniato il tartufaio di Balconevisi Arturo Gallerini, (il "Bego") cavò il tartufo bianco più grande del mondo (2.520 grammi), il 26 ottobre  1954, in un luogo chiamato La Vallina. Fu regalato al presidente degli Stati Uniti. Una storia da record, tanto che in città c'è un monumento in metallo dedicato al Bego e al suo cane Parigi. 

E il tartufo più pagato al mondo? E' stato trovato sulle colline sanminiatesi e venduto nel 2007 all’asta internazionale del tartufo per beneficenza: 1 chilo e 497 grammi, acquistato da un ristorante di Londra che lo pagò 330.000 dollari. La notizia fece il giro del mondo. Un po’ di tempo più tardi il tartufo, per la troppa esposizione nella vetrina londinese, andò a male. Gli fu dedicato un solenne funerale nella Villa di Cafaggiolo, dove era stata battuta l’asta. Fu seppellito sotto una quercia dell’epoca della scoperta dell’America.

Il profumo del bianco e le sue qualità organolettiche sono apprezzate dai più grandi chef del mondo. Ma chi ama davvero il tartufo tiene a precisare che ogni stagione ha il suo frutto prelibato: deve essere sempre sulle tavole degli appassionati, nelle sue varianti (bianco, marzuolo, scorzone).

Anche quest'anno sono andata a gustare l'oro bianco delle colline sanminiatesi a San Miniato, in occasione della grande mostra mercato nazionale del mese di novembre, nata nel 1969 e divenuta appuntamento irrinunciabile per gli intenditori di tartufo e per chi vuole saperne (e assaggiarne) di più. 

Il bianco a novembre, per la mostra, si trova in molti ristoranti (particolare è la stracciatella del Genovini: uova, brodo, parmigiano e tartufo). A me piace molto il classico tagliolino di pasta fresca (saltato in padella con burro e un po' di acqua di cottura della pasta e profumato con il tartufo bianco a lamelle).

Ora mi resta da provare l'esperienza della caccia al tartufo. Qui si organizza durante tutto l'anno, con la guida di tartufai esperti e una degustazione finale. 

San Miniato... aspettami. 

                 (uno scatto dalla Mostra Mercato nazionale del tartufo bianco di San Miniato)