E' sempre un'emozione vivere il Salone del Gusto.

Quest'anno, in giro per i padiglioni, ho camminato e assaggiato nel mercato delle Regioni Italiane, con le loro eccellenze enogastronomiche e tra i banchi di Terra Madre, con i colori, i profumi e i gusti del mercato internazionale.


Qualche numero dalla kermesse: un mercato con oltre 1000 espositori da circa 100 Paesi, produttori dei Presìdi e delle Comunità del cibo, la grande Arca con 2000 prodotti, oltre 4000 delegati in rappresentanza di più di 950 Comunità del cibo provenienti da 158 Paesi. E poi conferenze, lectio magistralis, scuola di cucina, didattica, laboratori del gusto, appuntamenti a tavola.
Così ho scelto di seguire la lectio magistralis del giornalista Tom Mueller, autore di “Extraverginità”. Cinque domande del giornalismo (chi, cosa, come, quando, dove) per scoprire l’olio e il suo valore, per conoscere un alimento chiave della dieta mediterranea. Non fermiamoci di fronte a un marchio, spiega Mueller: a ogni bottiglia associamo una faccia, un produttore, un chi, una persona a cui fare le nostre domande. Per capire con quali olive viene prodotto l’olio che portiamo sulle nostre tavole, per scoprire la terra che ce le offre e quando i frutti vengono raccolti, per approfondire sulle tecniche di produzione. “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”, insegna Mueller. L’etichetta deve essere chiara. I produttori, i nostri "chi", ci danno risposte e certezze.
La lectio magistralis di Tom Mueller
Migliaia di persone sono arrivate al Salone perché, lo
ha sottolineato il presidente Carlin Petrini all’inaugurazione, qui
si discute del loro futuro. Tutti a bordo dell’Arca del Gusto.
Selfie con il bicerin per salutare il Salone e la sua Torino
(il bicerin è una bevanda tipica di Torino: si prepara con caffè, cioccolato e latte montato)
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